09 Apr Pietro Longoni – Customer Service
Lavoro da qualche mese a Berlino e nel team sono il nuovo arrivato: il secondo più giovane del gruppo, e non lavorando nella mia lingua madre ho avuto qualche difficoltà.
In ufficio la barriera linguistica si sente: capisco bene il tedesco, ma ancora non riesco ad esprimermi in modo rapido e corretto
Non mi sono dimostrato particolarmente socievole: non mi interessa partecipare alla vita da ufficio o fare amicizie al lavoro. I miei amici sono altrove. In più, la disposizione dello spazio e la natura del lavoro rende difficile comunicare con chi non è immediatamente di fianco alla tua scrivania.
Per questi motivi, il mio circolo sociale al lavoro nei primi mesi si è limitato a poche persone: il mio trainer, che parla italiano, e altre 2 persone immediatamente vicine a me e che mi hanno affiancato in qualche attività.
Con l’arrivo del covid-19 abbiamo iniziato a lavorare da casa.
Ogni giorno l’intero team (più di 20 persone) si incontra in una grande videochat, dove ci si aggiorna sullo stato delle cose (lavoro, ma anche salute fisica e mentale) e ci si saluta. Un modo per tenere tutto organizzato e creare un po’ di spirito di squadra.
Le interazioni con i miei colleghi sono aumentate.
Non solo durante la call della mattina, ma anche durante il giorno: se mi trovo in difficoltà, o devo chiedere qualcosa, il mio trainer non è seduto di fianco a me, e può essere che non sia nemmeno online.
Questo mi ha spinto ad uscire dalla mia comfort-zone, a contattare e consultare gli altri membri del mio team più spesso.
Mi sono dovuto presentare a membri del team che avevo visto sempre solo di sfuggita in corridoio, e cercare di risolvere dei casi insieme ad altri colleghi con i quali avevo scambiato appena poche parole.
La cosa è stata notata, e ho ricevuto feedback positivi per aver migliorato il mio tedesco “così rapidamente” (anche se non penso sia migliorato più di tanto, semplicemente, prima non lo parlavo quasi mai e con quasi nessuno).
In ogni caso, paradossalmente, online ho potuto conoscere meglio i miei colleghi che non in ufficio.
Adesso so di poter contare su una rete di sostegno più grande e mi sento più sicuro nella mia posizione – lavorativa e sociale.
Mi porto via che essere forzati a modificare le proprie prassi e accettare di cambiare abitudini, può portare vantaggi e risultati inattesi.