23 Mag Francesca Bazurro – Ingegnere
La mia cartolina per il futuro è una volontà di cambiamento del mio modo di affrontare la vita. Personale e professionale.
Quello che ho imparato in questi giorni in cui il domani sembrava non arrivare mai, nonostante i giorni passassero, è a non rimandare mai, a non mettere da parte un lavoro o un pensiero solo perché non mi piace.
Mi sono accorta di quanto sia più faticoso rincorrere le cose e recuperare gli accumuli, piuttosto che affrontarle passo dopo passo e portarle a termine.
Spostare le cose che non piacciono in fondo alla lista dei TO DO, benché regali un’immediata sensazione di sollievo, è una soluzione solo momentanea.
Ho realizzato che nelle mie relazioni personali, di fronte ad un problema o ad un potenziale un conflitto, la mia tendenza era spesso quella di tergiversare.
La fatica di gestire la questione mi faceva preferire rimandarla ad oltranza, con la recondita attesa di vederla risolversi da sola. Un po’ come chi mette la polvere sotto il tappeto, perché non ha voglia di raccoglierla, con l’illusione che in quel modo la polvere possa sparire per sempre.
Poi ho capito. Facendo così rischiavo di dare ancora più peso alle questioni, di ingigantirle e di renderle con il passare del tempo sempre più difficili da gestire.
Prendersi il giusto tempo per ascoltarsi e per fare le cose una alla volta è quello che mi ha fatto uscire più consapevole da questo periodo.
Basta lavorare in parallelo, e continuare a pensare di poter essere multitasking all’infinito, se alla fine si rischia di non portare bene le cose a compimento.
Iniziamo a fare lavori in serie. Una cosa alla volta. Concentrati. Con la voglia di fare bene, fino in fondo.
Basta spostare il complicato in fondo alla lista.
Neanche il prossimo andrebbe mai messo in fondo alla lista.
Ed è per questo ho pensato molto anche al ruolo che ognuno di noi ha nella società.
Non possiamo sempre rimandare la denuncia di un’ingiustizia o non far passare un pedone sulle strisce pensando: “Oggi sono di fretta, ma domani che ho più tempo sarò educato”.
Il giorno giusto per fare le cose è quando la vita te le mette davanti, non il giorno dopo.
Piccoli spunti di riflessione che mi riportano sempre al non rimandare più, più niente.