Raffaela Fontanella – Brand Manager

 

Siamo in riunione (a distanza) e stiamo parlando di come fare per lavorare bene con i nostri partner.

 

Abbiamo un accordo di partnership con una società per lo sviluppo di nuovi prodotti e spesso ci troviamo a riflettere sul concetto di alleanza e di come fare per lavorare in una logica “win-win” e con comportamenti di aggregazione e condivisione.

 

Il moderatore della riunione ci mostra un TED sul concetto di vulnerabilità, che spiega che le persone  – quando devono lavorare insieme – faticano ad aprirsi e a mettere in atto comportamenti collaborativi per paura di rendersi vulnerabili.

 

Ho subito fatto un collegamento con il momento che stiamo vivendo e ho pensato alle mie relazioni personali: in questo periodo ammettere e esplicitare la nostra vulnerabilità ci permette di ricevere aiuto e sostegno dagli altri, e di stare meglio.  Quindi essere e soprattutto mostrarsi vulnerabili non è una debolezza, anzi può essere un valore e un punto di forza.

 

Lo ho detto ai colleghi in riunione, ho espresso anche la mia vulnerabilità e le mie paure rispetto al lavoro e al futuro.

Mi è tornato il loro apprezzamento e la loro stessa voglia di essere più diretti e. trasparenti e vicini nel gruppo.

 

Mi porto via che mostrare e esplicitare ciò che pensi sia una debolezza, come la tua vulnerabilità, ti rende più forte e più umano.
Più pronto a lavorare in modo collaborativo e reale con gli altri.
E anche che è importante ricordarsi di mettersi in gioco, per poter chiedere agli altri di mettersi in gioco insieme a te.